giovedì 10 marzo 2016

Dialoghi surreali




Domenica mattina. Io e mia madre scambiate per due turiste per caso.
Arriviamo ai Mercati Traianei, entriamo nella biglietteria perché, anche se è giornata a ingresso gratuito, il biglietto deve essere emesso comunque.
Mi rivolgo alla ragazza dietro il bancone e dico: "Due ingressi".
Lei, senza neanche sollevare la testa: "23 euro"
"Scusi, ma non è la prima domenica del mese?"
"Sì", risponde lei "ma vale solo per i residenti a Roma e provincia".
Trascorre quella frazione di secondo in cui devo velocemente scegliere tra le varie risposte, più o meno gentili, che il cervello mi invia alla bocca. Quindi, come in altre situazioni grottesche, tento la strada dell'ironia.
Guardo mia madre, e al contempo la ragazza: "Ah, ma allora non sembriamo due romane?"
Ecco che da dietro il bancone si erge un ragazzo, anche lui addetto alla biglietteria. Assume una posizione eretta e statuaria e con tono grave insorge: "Lei, guardando me, potrebbe dire se sono di Roma oppure no?"
"Certamente no" rispondo, "ma perché, invece, di noi si dà per scontato che non lo siamo?"
Roma città impazzita, io ti voglio bene anche così! Mi basta un po' di sole, un bel panorama e tutto è perdonato.

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