mercoledì 4 gennaio 2017

2017



Avevo bisogno di chiudere un anno e iniziarne un altro con leggerezza, un sorriso e un pizzico di romanticismo. E per far questo ho scelto due ottimi compagni di viaggio.
La fine del 2016 mi è parsa una riedizione di stati d'animo dell'anno precedente. Solo che allora una certa tristezza l'avevo smaltita in compagnia di altre persone, nell'arco di tre giorni di belle camminate nell'incantevole Umbria. Stavolta, invece, mi sono ritrovata - ma alla fine l'ho scelto io - a tu per tu con i miei pensieri, senza nessuno intorno.
Con sorpresa ho scoperto che la solitudine può anche aiutare a depurare il cervello, a lasciarlo libero di trovare da sé i suoi meccanismi di difesa. In qualche modo è stato terapeutico. Mi sono resa conto che passare del tempo insieme agli altri deve essere sempre una libera scelta e non la ricerca affannosa di un modo per trascorrere le feste comandate. E ciò vale non solo per il Capodanno.